Il tentativo di acquisizione della Juventus da parte di Tether è stato respinto dalla famiglia Agnelli, dando vita a uno scontro di alto profilo tra un'azienda di criptovalute in rapida espansione e una delle più consolidate dinastie industriali italiane.
La società di criptovalute ha presentato una proposta interamente in contanti alla holding della famiglia, Exor, cercando di acquisire la sua quota di controllo del 65,4% nella Juventus a un prezzo di 2,66 euro (4,70 AU$) per azione, valutando il club circa 1,1 miliardi di euro (1,94 AU$). Secondo i rapporti, l'offerta rappresentava un premio di circa il 21% rispetto al prezzo di mercato della Juventus alla chiusura delle contrattazioni di venerdì.
Tether ha anche promesso un investimento aggiuntivo di 1 miliardo di euro (1,77 AU$) e ha indicato che avrebbe perseguito un'offerta pubblica di acquisto per le azioni rimanenti alla stessa valutazione se l'accordo fosse andato avanti.
Exor ha respinto all'unanimità l'offerta, dichiarando di non avere alcuna intenzione di vendere la Juventus a Tether o a qualsiasi altro potenziale acquirente.
L'amministratore delegato di Exor, John Elkann, ha sottolineato l'attaccamento della famiglia al club, affermando: "La Juventus, la nostra storia e i nostri valori non sono in vendita", riaffermando al contempo il sostegno a lungo termine per la squadra e la sua gestione.
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La Juventus ha attraversato un periodo prolungato di difficoltà nelle ultime stagioni, non riuscendo a riconquistare il dominio dei suoi nove titoli consecutivi di Serie A conclusi nel 2020 e attualmente si trova al settimo posto in classifica.
La posizione finanziaria del club si è indebolita, non registrando alcun utile netto annuale per quasi un decennio e il prezzo delle sue azioni è sceso del 27% finora quest'anno. Queste pressioni sono state aggravate da battute d'arresto fuori dal campo, tra cui una penalizzazione di 10 punti imposta nel 2023 a seguito di un'indagine sul trattamento contabile dei trasferimenti dei giocatori.
Tether ha costantemente costruito la sua presenza alla Juventus, accumulando più del 10% delle quote durante il 2025 e diventando il secondo maggiore azionista del club dopo Exor.
Fondata nel 2014, Tether emette la stablecoin USDT e ha riportato profitti superiori a 10 miliardi di dollari USA (15,4 miliardi di AU$) nei primi nove mesi del 2025, supportati da riserve di circa 181 miliardi di dollari USA (279 miliardi di AU$).
Nonostante la portata finanziaria della proposta di Tether, la risposta di Exor segnala che la Juventus rimane un asset culturale e simbolico per la famiglia Agnelli, superando l'attrattiva immediata di un'offerta in contanti premium.
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Il post Crypto vs Dynasty: Tether's €1.1B Juventus Bid Sparks Showdown With the Agnellis è apparso per la prima volta su Crypto News Australia.



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